Grande riconoscimento del valore e dei risultati della mediazione civile all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario
Quella di Presidente della Corte di Cassazione è la carica di Giudice con il grado più alto in tutto il Paese.
Da marzo 2023 questa carica è ricoperta (per la prima volta) da una donna, la magistrata Margherita Cassano, che aveva già ricoperto importantissimi ruoli quali Presidente aggiunto della Suprema Corte e Presidente della Corte di Appello di Firenze.
E anche lei, proprio come un’altra donna, la Ministra Cartabia, ha mostrato apprezzamento e riconoscimento nei confronti dell’istituto della Mediazione civile e dell’enorme lavoro svolto da tutti gli operatori della mediazione che, da decenni ormai, svolgono questo lavoro con competenza, professionalità e passione, cercando di aiutare le persone e le imprese a superare i momenti di stallo che, inevitabilmente, il conflitto crea, accompagnandole a vivere lo stesso non per forza come una lotta e una feroce contrapposizione ma come l’opportunità per costruire qualcosa di diverso e di vantaggioso.
Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario, la Presidente ha osservato che “Nel settore civile le pendenze negli uffici di merito sono diminuite dell'8,2% nei Tribunali e del 9,8% nelle Corti d'appello. La durata media dei procedimenti si è ridotta in primo grado del 6,6% e in appello del 7% e il disposition time è sceso del 6,4% nei Tribunali e altrettanto nelle Corti d'appello. Fra i tanti aspetti delle modifiche normative che hanno reso possibili questi risultati confortanti desidero citarne uno in particolare: la mediazione. Dai dati ministeriali emerge, infatti, una sua significativa applicazione soprattutto nelle cause in tema di successione, divisione ereditaria, diritti reali, condominio, assicurazione, responsabilità extracontrattuale già instaurate, a dimostrazione di un mutamento condiviso di cultura di giudici e avvocati.”
Dalle sue parole emerge, quindi, tutto l’apprezzamento ed il riconoscimento per l’istituto che, come mai nessun altro prima, ha saputo impattare positivamente sull’annoso problema dell’eccessivo carico di contenzioso presso i tribunali.
Ancora più importanti, poi, le parole della Presidente nel sottolineare che, al di là dell’impatto deflattivo, la mediazione si distingue per la capacità di generare un modo nuovo di affrontare i propri conflitti, restituendo all’individuo la capacità di autodeterminarsi e prendere le giuste decisioni anche se in situazioni difficili ed estreme. Continua la Presidente “Come osservato dalla dottrina il valore della mediazione non risiede soltanto nella sua capacità deflattiva, quanto piuttosto nella sua idoneità a realizzare la coesione sociale, a porre al centro la persona, prima ancora che la “parte”, a restituire agli individui l’opportunità di comprendere le ragioni del conflitto e di acquisirne la consapevolezza, a promuovere l’ascolto empatico dell’altro e a gestire relazioni efficaci attraverso il confronto“.
Questa crescita di consapevolezza e di capacità all’interno del conflitto è possibile proprio grazie all’intervento del mediatore che ha la competenza, gli strumenti e l’esperienza che gli permettono di intervenire nel conflitto, stimolando e generando quelle trasformazioni di approccio necessarie affinché le parti superino tutte le barriere negoziali e si confrontino in maniera costruttiva.
Le parole della Presidente, in un momento in cui la mediazione civile è stata ulteriormente potenziata, regalano a tutti gli operatori della mediazione grande soddisfazione e soprattutto ci spingono ad andare avanti, sempre più convinti che la strada sia quella giusta.